Dopo anni di combattimenti in cui i curdi delle YPG/YPJ, sono stati in prima linea nella lotta contro le milizie dello Stato Islamico e dopo averle sconfitte, oggi le YPG e le YPJ vengono abbandonate a quella che si annuncia essere un imponente operazione di pulizia etnica di una vasta area della Siria del Nord, in cui Erdogan ha intenzione di collocare i profughi siriani attualmente in Turchia.
Otterrà così l’obiettivo di eliminare il progetto rivoluzionario del confederalismo democratico, un progetto che ha saputo emancipare le donne nonché costruire una prospettiva di giustizia sociale e libertà fra popoli, culture e religioni diverse in un’area geografica martoriata da anni di conflitti etnici, spesso fomentati dall’esterno, vedi il supporto di Turchia e Arabia Saudita ai gruppi jihadisti di ispirazione wahabita.
Dopo oltre 8 anni di guerra civile la Siria si appresta a diventare il teatro dell’ennesimo atto di una guerra mondiale per procura che ha visto nel corso degli anni le maggiori potenze mondiale entrare in gioco per fomentare e destabilizzare il paese e l’area.
Le democrazie occidentali ed i media al loro servizio, dopo aver utilizzato e sfruttato la figura delle donne curde in armi ed averle vendute al proprio pubblico (per un breve periodo) come esempio di tolleranza e libertà, oggi tacciono di fronte al loro massacro annunciato. Massacro portato avanti da uno degli eserciti NATO più forti, quello turco, dotato di armi italiane come gli elicotteri costruiti da Finmeccanica, oppure i carriarmati Leopard, costruiti dalla Germania.
Se gli Stati Uniti danno il via, la Russia come già fatto ad Afrin tace e l’Unione Europea è complice nel più totale vigliacco silenzio.
E noi cosa facciamo?
Non può essere normale assistere in silenzio all’ennesimo capitolo dell’infinita guerra in Siria. Mai come questa volta è evidente come tutta la retorica sulla difesa della democrazia e la difesa dei diritti umani utilizzata dalle democrazie occidentali per attaccare i propri nemici, è falsa e ipocrita.
Non può essere normale assistere a guerre e massacri in diretta televisiva
La guerra è anche qui.
SABATO 12 OTTOBRE
ORE 15.30 PIAZZA DEL GRANO – BOLZANO
Rompiamo il silenzio- Costruiamo la solidarietà
Fermiamo ogni collaborazione militare ed economica con la Turchia
Denunciamo le responsabilità di aziende italiane come Unicredit e Finmeccanica che fanno lauti profitti con lo Stato turco, sul sangue dei curdi
Lottiamo contro il terrorismo di Stato della Turchia e dei suoi complici
Con Lorenzo Orsetti “Orso” e le migliaia di combattenti YPG/YPJ caduti nel cuore!!
Bolzano solidale con la Resistenza del popolo curdo