Nessrin Abdalla la comandante curda dell’Unità di protezione popolare delle donne dell’Ypj denuncia il tradimento Usa e spiega: “L’Isis sa bene che la Turchia è loro alleata”
Lo sterminio di un popolo da sempre martirizzato: “Con questo attacco, la Turchia incoraggia l’Isis. L’ Occidente deve capire che Daesh non è finito. In tutte le città ci sono le loro cellule segrete. L’’esercito turco sta cercando di colpire le prigioni dove si trovano prigionieri dell’Isis per liberarli: “Se succederà ne subiremo tutti le conseguenze, non soltanto noi”.
Lo ha detto Nessrin Abdalla la comandante curda dell’Unità di protezione popolare delle donne dell’Ypj, componente del Consiglio della Sdf che coalizza tutte le forze per la Siria Democratica dal 2015.
“Combatteremo per difendere la nostra libertà – spiega -. Nei campi dove sono le famiglie dell’ Isis, le donne incendiano le tende per richiamare l’attenzione della Turchia” perché “sanno benissimo che la Turchia è loro alleata”.
La comandante chiede all’Europa di fare presto perché, dice, “ogni giorno che passa aumenta il pericolo. Una crescita esponenziale. Ricordatevi tutti che noi vi abbiamo liberato dallo Stato islamico, ora dovete fare la vostra parte, prima che sia troppo tardi”. E lancia la sua accusa agli Stati Uniti: “Ci avete traditi ritirando le vostre truppe. Non è il momento di riportare i vostri soldati a casa. Siamo un popolo pacifico, non siamo terroristi. Ripensateci”.
Secondo Nessrin Abdalla, la comunità internazionale dovrebbe pensare a “stabilire una nofly zone della regione, far applicare alla Turchia la legge della “non invasione”, prevedere sanzioni economiche contro Ankara.
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