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Interviste

Bahoz Erdal: Guerra totale contro tutti i curdi – Parte 3

„Il PKK è una forza motrice nella lotta per l’esistenza e la libertà del popolo curdo. Per questa ragione lo si vuole distruggere. Lo Stato turco attacca per garantire la propria sopravvivenza“, dichiara il comandante delle HPG Bahoz Erdal.

Il comandante della guerriglia Dr. Bahoz Erdal dal quartier generale delle Forze di Difesa del Popolo HPG (Hêzên Parastina Gel), in una trasmissione straordinaria su Stêrk TV si è pronunciato su temi di attualità. Pubblichiamo estratti delle sue valutazioni in diverse parti (la presente è una traduzione del testo pubblicato da ANF Deutsch, NdT). Nell’ultima parte Bahoz Erdal parla degli attacchi dello Stato turco contro i curdi e le loro conquiste in tutte le parti del Kurdistan, dovuti all’eterna curdo-fobia e al nazionalismo. Mette inoltre in guardia dalle attività dei servizi segreti MIT che in Kurdistan del sud sta cercando di organizzarsi con una rete tra la popolazione.

La rivoluzione del Rojava ha portato i curdi sull’agenda internazionale

Se diamo uno sguardo agli eventi degli ultimi due mesi, possiamo vedere come la rivoluzione del Rojava ha avuto effetti sulle altre parti del Kurdistan e quali conseguenze ha portato con sé questa condizione. L’opinione pubblica non si è mai occupata di curdi tanto quanto ora. Questo dato di fatto evidenzia la rilevanza della rivoluzione del Rojava. La solidarietà con la rivoluzione non solo ha portato frutti per tutti i curdi, ma anche quelli che si sono pronunciati in modo contrario.

L’influenza della rivoluzione del Rojava sia dal punto di vista spirituale sia emozionale e politico ha superato i confini del Kurdistan. Negli anni ‘90 la questione palestinese era sulla bocca di tutti. La solidarietà con la lotta in Palestina era grande. Con il Rojava e la sua rivoluzione, oggi sono i curdi a aver preso un posto fisso nell’ordine del giorno internazionale. La lotta di liberazione del popolo curdo acquista legittimità in tutto il globo.

Che la resistenza sia riconosciuta come legittima è un fattore fondamentale. Perché appena una lotta del genere viene riconosciuta come giustificata sul palcoscenico internazionale, la si considera quasi vinta. Naturalmente questa lotta è collegata a difficoltà, dolore e spargimento di sangue. Ma la cosa più importante è dimostrare la legittimità di questa lotta.

Il PKK ha una grande influenza sul Kurdistan e il Medio Oriente

Se il nostro popolo si impegna ovunque per il Rojava è perché è consapevole del fatto che la vittoria in Rojava è una vittoria di tutto il Kurdistan. Quindi un indebolimento del Rojava significa un indebolimento di tutti i curdi. Questa non è opinione solo nostra. Ogni curdo lo dice, lo sente e lo vede. Altrimenti non scenderebbero in piazza ovunque per esprimerlo.

Così come le forze di occupazione divisero il Kurdistan, commisero attacchi e genocidi, siamo convinti del fatto che questo attacco fascista metterà insieme tutti i curdi e alla fine porterà alla loro unità nazionale. Il PKK è senza dubbio un movimento per la questione curda e trova grande consenso. Ha un’influenza culturale, sociale e politica sul Kurdistan e perfino sul Medio Oriente. Questo è un dato di fatto. Ma il colonialismo turco si serve di questo come pretesto per giustificare i suoi attacchi genocidi e invasivi. Questo ormai lo sanno tutti. Dal Rojava non c’è stato neanche un singolo attacco al territorio dello Stato turco.

Erdoğan è contrario all’autonomia del Kurdistan del sud

„Noi abbiamo commesso un errore nel nord dell’Iraq che non ripeteremo in Siria del nord.“ Queste sono le parole di Erdoğan. Negli ultimi sei anni le ha pronunciate diverse volte. Ci ricordiamo cosa è successo rispetto all’Iraq del nord? La Turchia accettò il locale sistema federale. Di cosa tratta quindi il discorso di Erdoğan e cosa hanno a che fare i curdi con questo? Proprio niente. Erdoğan dice molto apertamente di non accettare la volontà politica dei curdi. Queste parole mostrano molto chiaramente la natura di Erdoğan e della politica dello Stato turco.

Lo Stato turco sostiene di non avere un problema con i curdi. Solo il PKK sarebbe il problema. Se davvero è così, effettivamente non ci sarebbero ostacoli al riconoscimento dei curdi nel Kurdistan del nord e in Rojava. Ma la verità è che per lo Stato turco non si tratta solo del PKK. Mira a tutte le conquiste del popolo curdo. E i pretesti di questo Stato occupante non finiranno mai. Oggi è il PKK, domani un’altra scusa. Esprimono in modo molto chiaro le loro intenzioni rispetto all’approccio ai curdi.

Frasi come „Per la sopravvivenza dello Stato turco, i curdi non devono raggiungere uno status ma devono essere annientati“ vengono pronunciate molto apertamente e a alta voce. In fondo si tratta di questo. Perché lo Stato turco attacca il PKK in una misura tale se non ha un problema con i curdi? La risposta è semplice: il PKK è la forza motrice nella lotta per l’esistenza e la libertà del popolo curdo. Il nostro popolo ne è consapevole e sa da che parte sta Erdoğan. Le bugie della sua guerra speciale mancano di credibilità.

La guerriglia invisibile fa infuriare lo Stato turco

In Kurdistan del nord è in atto una guerra totale dello Stato turco. Questa non è rivolta solo contro la guerriglia, ma contro l’intero popolo curdo. Ma la guerriglia è cambiata. Si è sviluppata in una guerriglia moderna, ha migliorato le sue tattiche e le mette in pratica. Lo Stato turco da questo punto di vista è in fuori gioco. È furioso, cerca ovunque la guerriglia, ma non riesce a trovarla. È invisibile. Questo getta il nemico nel panico. Vuole che la guerriglia, come in precedenza negli anni dal 2013 fino al 2014 diventi di nuovo visibile, si mostri nei villaggi e nelle strade per poterle infliggere un colpo attraverso le informazioni di intelligence raccolte in questo modo. Ma la guerriglia di liberazione curda non è più quella di una volta. Il nemico ha difficoltà a localizzarla.

Questo nuovo stile della guerriglia fa saltare i piani del nemico. Questa è la ragione per la quale con l’aiuto dei media di guerra speciali ogni giorno fa propaganda rispetto al fatto che la guerriglia sarebbe sparita dagli schermi. Sono totalmente impazziti. In fondo questo mostra la loro situazione disperata. La guerriglia combatte con metodi nuovi. Ha cancellato tutte le sue tracce.

La fine di Erdoğan sarà peggiore di quella di Çiller

Il nemico attacca il nostro popolo con una politica del genocidio. Quello che attualmente succede sotto Erdoğan e l’AKP/MHP ha da tempo superato le condizioni dell’era di Tansu Çiller (dal 1993 fino al 1996 Presidente del consiglio dei Ministri turca). Co-sindaci vengono arrestati, i municipi occupati, ogni giorno parecchie persone finiscono in carcere. Dove deve finire tutto questo? Per quanto tempo tempo vogliono tenersi ancora al potere con attacchi disumani come questi? Quale esito avrà la politica di questo regime?

Çiller dato l’esempio a Erdoğan e agito proprio secondo il motto „Solo con la violenza è possibile sottomettere i curdi“. Il risultato di questa mentalità sono stati 4.000 villaggi curdi bruciati e migliaia di scomparsi a seguito di omicidi da parte di „ignoti“. Il nostro popolo ha dovuto subire tortura, oppressione e massacri. Çiller pensava di poter costringere i curdi in ginocchio con mezzi come questi e di rubare loro la loro volontà.

A cosa ha portato questa politica brutale fanaticamente razzista? Al fatto che il popolo curdo ha rafforzato la sua volontà e si è impegnato più attivamente per la rivoluzione della libertà. Se consideriamo la situazione attuale alla luce di questi accadimenti storici, diventa chiaro che la fine di questa politica fascista e genocida del regime dell’AKP/MHP assomiglierà a quella di Çiller. Il destino non sarà benevolo con loro.

I curdi non si arrenderanno

La politica coloniale di negazione che viene perseguita nei confronti nostri e del nostro popolo non ci ha mai indeboliti, piuttosto ci ha rafforzati. Ogni volta che lo Stato turco arresta e tortura un curdo, l’odio e la rabbia del nostro popolo aumentano. Il legame con la rivoluzione e la guerriglia diventa più forte. Per questo lo Stato turco non riuscirà a ottenere risultati con la sua politica.

Il nostro popolo ha vissuto fasi molto difficili, ha vissuto sulla propria pelle gli orrori nominati poco fa e riconosciuto il vero volto del governo. Chi detiene il potere pensa di poter privare il popolo curdo della sua volontà con arresti e tortura. Si sbagliano. Potranno anche esserci alcuni traditori, ma non possono togliere ai curdi la loro volontà.

Nessuno dovrebbe tradire la rivoluzione

In questa occasione voglio far notare ancora una cosa: è possibile che ci siano alcuni capi-clan, guardiani di villaggio e altre aree in Kurdistan del nord, che a causa della repressione e dell’oppressione si sentono costretti a avvicinarsi all’AKP. Ma il nostro messaggio a loro è il seguente: non siate traditori, non diventate agenti o contras, non consegnate la guerriglia e la popolazione. Questo Stato terrorista con la sua conduzione di guerra non ha più neanche un barlume di rispetto per voi. Vi usa per i suoi interessi. Appena saranno raggiunti, si sbarazzerà di voi. Gli ultimi 36 anni di guerra ne sono una prova concreta.

La popolazione in Kurdistan del sud deve sapere che è esposta a un grande pericolo. I servizi segreti turchi aspirano a organizzarsi all’interno della popolazione. Gli attacchi che ha fatto finora contro il PKK, in effetti sono un messaggio alle forze in Kurdistan del sud.

Per questa ragione la popolazione del Kurdistan del sud deve essere attenta e non servire da strumento per attività di spionaggio. Perché questo Stato considera tutti curdi come suoi nemici. Ovunque un curdo si trovi, viene attaccato dallo Stato turco. Per questo il nostro popolo deve essere più sensibile e vigile che mai, dare notizia alla guerriglia delle attività della rete di informatori e in questo modo aiutarla.

Fonte: ANF

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