Nell’Assemblea Nazionale turca con i voti dei partiti di governo AKP e MHP è stato approvato un accordo sulla collaborazione militare tra la Turchia e il „Governo di Unità Nazionale“ libico.
Con i voti dei deputati dei partiti di governo AKP e MHP nel Parlamento turco è stato approvato un accordo sulla sicurezza e la cooperazione militare tra la Turchia e il „Governo di Unità Nazionale“ libico di Fajis al-Sarraj. I partiti di opposizione HDP, CHP e IYI hanno votato contro.
La deputata HDP Tülay Hatimoğulları nel dibattito parlamentare ha criticato l’accordo come „ingerenza nelle questioni interne della Libia” e ha fatto notare che il governo AKP sarebbe intenzionato a costruire una „cintura della Fratellanza Musulmana“: „Hanno sostenuto tutte le correnti della Fratellanza Musulmana dal Marocco fino alla Siria. Ora intendono inviare in Libia forze SADAT dalla Turchia contro le forze Wagner dalla Russia.“
L’accordo stipulato tra la Turchia e la Libia già alla vigilia aveva portato a discussioni sull’invio di truppe turche i Libea. Il Presidente Erdoğan aveva confermato questa possibilità e l’aveva resa dipendente da una richiesta del governo libico.
La politica neo-ottomana del regime AKP si estende fino alla Libai. Il governo AKP cerca di sostenere il governo islamista libico di unità nazionale contro il suo antagonista Khalifa Haftar con fornitura di armi modernissime e eventualmente anche con impiego di militari. Ha fornito tra l’altro droni e vetture corazzate Kirpi.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite all’inizio di dicembre aveva invitato tutti i Paesi a tenersi fuori dal conflitto in Libia. Osservatori ONU in precedenza avevano accusato la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti di ripetute violazioni dell’embargo sulle armi. Il consiglio composto da 15 componenti aveva invitato tutti gli Stati a „non intervenire nel conflitto o prendere misure che inasprirebbero il conflitto“. Si è inoltre detto preoccupato sulla „crescente preoccupazione di mercenari“ e ha invitato al „pieno rispetto dell’embargo sulle armi“.
Fonte: ANF