L’alto funzionario del PKK, Duran Kalkan, afferma che l’ultimo attacco della Turchia avrà le conseguenze più vitali: o l’amministrazione turca si muoverà per realizzare le sue ambizioni “neo-ottomane”, o un’era democratica una volta che l’attacco fallirà.
Il Partito per la giustizia e lo sviluppo (AKP) e il suo alleato Partito del movimento nazionale (MHP) non prevarranno nel recente attacco turco nel Kurdistan iracheno,lo ha dichiarato all’agenzia di stampa Firat News (ANF) Duran Kalkan, dirigente del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK).
Secondo Duran Kalkan la Turchia ha tre obiettivi: schiacciare i combattenti del PKK, rimettere in discussone l’attuale status quo dei curdi riducendo le loro acquisizioni nella regione del Kurdistan in Iraq (KRI) e nel nord-est della Siria (Rojava) e stabilirenella regione un’ordine simile quello dell’Impero Ottomano.
Rispondendo alla domanda sul perché la Turchia abbia scelto di lanciare una nuova operazione militare il 17 aprile, Duran Kalkan ha affermato:
“La NATO e gli Stati Uniti hanno fatto alcune concessioni alla Turchia per opporsi alla Russia. La Turchia vuole sfruttare questa situazione nel suo nuovo tentativo di occupazione e di attacco genocida contro i curdi e il PKK”.
Ha proseguito:
“Sebbene il Ministero degli Esteri iracheno dichiari di non adeguarsi e respinga le affermazioni di Tayyip Erdoğan [il leader dell’AKP e presidente turco] Erdoğan continua a portare avanti questi attacchi in un contesto di relazioni e alleanze.
Il KDP [Partito Democratico del Kurdistan] mira a fare dei Barzani la forza dominante nella regione, e porta avanti il contrabbando e il commercio illegale con la Turchia con la famiglia di Erdogan e con altr settori dell’AKP. Queste sono le loro motivazioni nella cooperazione con l’esercito turco”.
Sulle possibili conseguenze dell’ultimo attacco turco Duran Kalkan ha affermato:
“Questo è un attacco genocida contro il popolo curdo. Se il PKK viene sconfitto sarà poi la volta di tutti i curdi e tutte le conquiste saranno distrutte (…) Di conseguenza sarà il turno degli arabi, perché l’attuale amministrazione turca vuole ancora una volta tornare ai giorni del dominio ottomano una volta imponendo la sua influenza sugli arabi della regione”.
“Se la guerriglia otterrà la vittoria, l’esistenza e la libertà dei curdi saranno finalizzate. La Turchia e il Medio Oriente si muoveranno verso la democrazia basata sulla liberazione e emergerà una nuova era. Cosa potrebbe esserci di più bello? Ecco perché tutti hanno un ruolo da svolgere in questa guerra. Significa successo e vittoria per tutti”.