La politica del CDS Ilham Ehmed chiede di porre un limite all’espansionismo turco, rimarcando che la lotta contro l’Isis nel nord-est della Siria è una questione di sicurezza nazionale per tutti gli stati.
Ilham Ehmed, presidente del Comitato esecutivo del Consiglio democratico siriano (CDS), non si aspetta che il memorandum trilaterale firmato dai due paesi nordici e dalla Turchia influisca sulle loro relazioni con Svezia e Finlandia.
Nel memorandum firmato prima del vertice Nato di Madrid, Svezia e Finlandia si impegnano a non fornire supporto alle Unità di difesa del popolo (YPG) e al partito politico PYD.
IL CDS e l’organizzazione militare multietnica SDF (Forze democratiche siriane) non sono menzionati nell’impegno. Le YPG e le YPJ (Unità di difesa delle donne) sono componenti importanti delle SDF e hanno contribuito in modo significativo alla sconfitta dell’organizzazione terroristica islamista ISIS, al costo di migliaia di vittime.
La lotta all’Isis è una questione di sicurezza nazionale per tutti
La politica curda è intervenuta a Hawar News (ANHA) e ha dichiarato: “Abbiamo buoni rapporti con Svezia e Finlandia. Ci hanno fornito assistenza umanitaria nel quadro della Coalizione globale contro lo Stato islamico. Le nostre relazioni continueranno, soprattutto nell’ambito della lotta al terrorismo. Migliaia di sostenitori dell’Isis sono attualmente detenuti nelle carceri sotto il controllo dell’amministrazione autonoma.
I membri della Coalizione globale dovrebbero ora assumersi più responsabilità di prima. Non dovrebbero sottrarsi alle proprie responsabilità di fronte alle minacce del governo turco. Anche per loro questa è una questione di sicurezza nazionale”.
Bisogna porre un limite all’espansionismo turco
Gli sforzi del presidente turco Erdogan per far classificare il PYD come organizzazione terroristica a livello internazionale finora sono falliti, ha affermato Ilham Ehmed e ha continuato: “La minaccia della Turchia di un’altra guerra di aggressione contro la regione autonoma della Siria settentrionale e orientale, che è contraria al diritto internazionale, non è una novità e si basa sul concetto espansionistico del governo. Lo Stato turco vuole mostrare forza in vista delle imminenti elezioni e quindi fa affidamento su guerra, occupazione e massacri. Trae inoltre il suo potere dalla NATO, fa affidamento sulla NATO politicamente e militarmente. Chi soffre di più è la popolazione civile. La minaccia cesserà solo quando verrà posto un limite alla politica espansionistica”.
Le misure devono essere prorogate
Commentando lo stato di emergenza recentemente dichiarato dall’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord e dell’Est, Ilham Ehmed ha dichiarato: “Lo stato di emergenza è stato imposto contro possibili attacchi per ulteriori invasioni. Queste misure non sono temporanee e devono essere prolungate perché ora lo siamo di fronte a una guerra globale e la necessità di agire in tutti i settori”.