Gli avvocati dello studio legale di Asrın hanno rilasciato una dichiarazione in merito alla visita del CPT a İmralı, dove è detenuto il loro cliente, il leader del PKK Abdullah Öcalan.
Lo studio legale Asrın ha rilasciato una dichiarazione scritta in merito alla visita in Turchia del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene e trattamenti inumani o degradanti (CPT), affiliato al Consiglio d’Europa (CE). Nel comunicato, lo studio legale Asrın ha dichiarato: “Abbiamo espresso molte volte che non abbiamo ricevuto alcuna notizia dai nostri clienti Abdullah Öcalan, Ömer Hayri Konar, Veysi Aktaş e Hamili Yıldırım dal 25 marzo 2021, e che siamo preoccupati per il loro salute e vita.
Accogliamo con favore il CPT, che è una delle principali istituzioni interlocutrici in tutta Europa in questo campo, a fare un passo del genere anche se tardivamente, dopo tutte le nostre richieste, appelli e iniziative avanzate da un’ampia gamma di ambiti legali nazionali e internazionali.
“Abbiamo appreso dalla dichiarazione dell’istituzione competente che il Comitato del Consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura (CPT) ha visitato il carcere di alta sicurezza di tipo F di Imrali durante la sua visita in Turchia tra il 20 e il 29 settembre 2022.
Il CPT ha pubblicato il resoconto della sua ultima visita nel maggio 2019 esattamente 15 mesi dopo e ha affermato che dovrebbero essere adottati seri provvedimenti soprattutto dal punto di vista del contatto con il mondo esterno. Tuttavia, dopo la visita del CPT, mentre era necessario un miglioramento in linea con le raccomandazioni nei rapporti precedenti, si è insistito sulla politica di isolamento per i nostri assistiti sull’isola di Imrali e l’isolamento è stato ulteriormente approfondito.
Sebbene consideriamo la visita del CPT un’iniziativa positiva, vorremmo esprimere in particolare che questa situazione non cambia il fatto che non abbiamo sentito nulla dai nostri clienti negli ultimi 18 mesi. La revoca del divieto di visite di avvocati e familiari e il rispetto del nostro diritto di incontrare i nostri clienti senza restrizioni e limitazioni continuano a essere le nostre principali richieste. Mentre la gravità della situazione è ovvia, chiediamo che il CPT faccia una dichiarazione pubblica il prima possibile e attui misure e procedure coercitive per abolire le condizioni di tortura. Come suoi avvocati, ci aspettiamo che gli ambiti pubblici, legali e dei diritti umani mantengano il loro approccio sensibile al fine di offrire l’opportunità di incontrare il signor Öcalan e altri prigionieri a İmralı”.