L’assoluzione dei sottufficiali, Ali Kaya e Özcan İldeniz, e Veysel Ateş, che hanno confessato il crimine, di essere gli autori dell’attentato dinamitardo alla libreria Umut, è stata portata davanti alla Corte costituzionale.
La Corte Suprema ha confermato l’assoluzione dei sottufficiali Ali Kaya e Özcan İldeniz e Veysel Ateş (che hanno confessato il delitto), colti in flagrante dopo aver bombardato la libreria Umut a Şemdinli (Şemzînan) nella provincia di Hakkari (Colemêrg) il 9 novembre 2005. Gli avvocati hanno portato l’assoluzione alla Corte Costituzionale (AYM).
Nel ricorso presentato alla Corte Costituzionale, i legali hanno affermato che “è inaccettabile ai sensi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e della Costituzione che i tribunali nazionali lascino senza sanzione questo reato, concedendogli l’impunità dopo che è stato accertato che funizonari dello Stato hanno deliberatamente ucciso, ferito o tentato di uccidere in un incidente”.
Che cosa è successo?
Il 9 novembre 2005 è stato compiuto un attentato dinamitardo contro la Libreria Umut a Şemdinli, nella provincia di Hakkari. La libreria apparteneva a Seferi Yilmaz, successivamente eletto sindaco della città.
Ali Yılmaz e Mehmet Zahir Korkmaz hanno perso la vita nell’attacco. I responsabili dell’attacco, i sottufficiali militari Ali Kaya e Özcan İldeniz e l’informatore Veyse Ateş, sono stati catturati da persone mentre fuggivano.
Nel veicolo degli autori sono stati trovati quattro faldoni di 300 pagine, comprendenti tre elenchi con scritti i nomi di 105 persone, oltre a schizzi, mappe, carte d’identità e permessi scritti. Un altro documento conteneva una foto di 18 potenziali candidati delegati del partito filo-curdo della società democratica (DTP).