L’Assemblea nazionale turca il 17 ottobre ha approvato la mozione per estendere di due anni le operazioni militari della Turchia in Iraq e Siria. La decisione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 19 ottobre. L’approvazione da parte dell’Assemblea nazionale turca della mozione per estendere per due anni la presenza militare turca in Iraq e Siria è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale il 19 ottobre. La mozione era approvata con 357 voti a favore e 164 voti contrari il 17 ottobre.
La mozione è stata presentata dal presidente Recep Tayyip Erdoğan ed è stata approvata con i voti del Partito della giustizia e dello sviluppo (AKP) al potere e del suo alleato il Partito del movimento nazionalista (MHP), unitamente al Partito della Felicità (SP) e al Partito del Futuro (GP) e il Partito Democrazia e Progresso (DEVA) all’opposizione.
La principale opposizione, il Partito repubblicano del popolo (CHP), ha votato contro la mozione a causa della clausola che consente “la presenza militare straniera in Turchia”.
Il CHP aveva fatto una campagna contro la mozione con lo slogan “Niente stivali da combattimento stranieri in Turchia”. Anche il partito filo-curdo della Sinistra Verde (YSP) ha votato contro la mozione, poiché destabilizzerebbe la regione.
Il leader del CHP Kemal Kılıçdaroğlu il 19 ottobre ha inviato un messaggio di testo ai cittadini affermando: “Non accetto la clausola nella mozione dell’AKP e MHP approvata dal Parlamento, che consente ai soldati stranieri di venire nel nostro Paese. Protesto !
La mozione è stata presentata il 9 ottobre all’Assemblea nazionale con la firma del presidente Erdoğan. Proponeva di estendere la presenza militare turca nella regione. La mozione recitava: “Gli sviluppi e il conflitto in corso vicino al confine terrestre meridionale della Turchia rappresentano una minaccia sempre crescente alla sicurezza nazionale”.
La presenza del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) e dell’ISIS in Iraq e “l’attività terroristica del PKK/PYD (Partito dell’Unione Democratica), delle milizie YPG e dell’ISIS” al confine siriano sono state citate come la necessità di una presenza estesa dell’esercito turco nella regione del Paese.