L’attivista curda australiana Çiğdem Lenna Aslan è stata arrestata all’aeroporto di Istanbul il 15 settembre mentre si preparava a imbarcarsi sul volo di ritorno per Melbourne. Accusata di legami con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), il suo arresto ha suscitato critiche da parte dei sostenitori dei diritti curdi e preoccupazioni da parte dei funzionari australiani.
Çiğdem Lenna Aslan, attivista curdo australiana di 51 anni, è stata arrestata dalle autorità turche all’aeroporto di Istanbul il 15 settembre mentre tentava di imbarcarsi sul volo di ritorno per Melbourne.
Çiğdem , madre di due figli e figura di spicco della comunità curda di Melbourne, è da tempo coinvolta in attività umanitarie e nella difesa della cultura curda. L’agenzia di stampa statale turca Anadolu ha pubblicato un articolo in cui si afferma che è parte del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), che considerano un’organizzazione terroristica.
Çiğdem Aslan è stata una sostenitrice schietta dei diritti culturali curdi ed è un’ex co-presidente della Federazione della Società democratica curda-Australia (FDKSA). Ha vissuto in Australia per oltre 25 anni lavorando con i rifugiati e promuovendo i diritti umani. Il suo arresto ha suscitato allarme nella comunità curda australiana, con molti che temono che non riceverà un giusto processo in Turchia, dove il sistema giudiziario è noto per la sua dura posizione nei confronti delle figure politiche curde.
Sue Bolton, consigliere comunale di Merri-Bek e amica di lunga data di Aslan, ha espresso la sua incredulità per l’arresto in un’intervista con Seven News: “È un’umanitaria, è un’attivista per i diritti umani. Non è assolutamente una persona che danneggia le persone. Cerca di prevenire danni alle persone”.
Sue sta esortando il governo australiano a chiedere l’immediato rilascio di Aslan. “Il governo australiano dovrebbe opporsi strenuamente all’arresto e alla detenzione di Çiğdem”, ha aggiunto, chiedendo la fine della persecuzione degli attivisti curdi e filo-curdi.
Peter Boyle, collaboratore di Medya News e editorialista del Green Left Journal, ha riferito che il caso di Aslan fa parte di una più ampia repressione da parte delle autorità turche nei confronti dei curdi australiani. Il senatore dei Verdi David Shoebridge ha sollevato preoccupazioni sulle operazioni di intelligence turche che presumibilmente monitorano i curdi australiani, definendo la situazione “un grave attacco ai diritti e alle libertà della diaspora curda australiana”.
Il Dipartimento degli affari esteri australiano ha confermato di fornire assistenza consolare ad Aslan, ma permangono preoccupazioni circa la probabilità che riceva un giusto processo nell’attuale sistema giudiziario turco.
L’arresto di Aslan fa parte di un modello più ampio delle autorità turche che prendono di mira individui curdi. Attivisti curdi, personaggi politici e leader della comunità che vivono all’estero e visitano la Turchia spesso affrontano la detenzione al loro ritorno.