Oggi a Roma, davanti al Parlamento, bandiere kurde sono stato oggetto spandi inconsueta attenzione da parte della polizia presente al presidio autorizzato e pacifico indetto dalla comunità kurda in occasione
I manifestanti hanno quindi legittimamente rifiutato di consegnare le bandiere, che per i kurdi sono simbolo della loro stessa identità, dopo essersi assicurati che la presenza delle bandiere non causava alcun turbamento all’ordine pubblico.
Nonostante la ferma opposizione dei manifestanti, le forze dell’ordine hanno proceduto al sequestro delle tre bandiere “incriminate” sottraendole fisicamente ai manifestanti che le tenevano saldamente nelle mani, identificando successivamente alcune partecipanti al presidio.
Solo la compostezza dei manifestanti determinati a proseguire il presidio pacifico e democratico ha impedito che la situazione degenerasse e che fosse proprio l’azione delle stesse forze dell’ordine a creare problemi di ordine pubblico.
Al termine del presidio, che si è concluso al termine dell’orario autorizzato dalla stessa Questura, gli esponenti delle forze dell’ordine hanno comunicato che le bandiere erano sotto sequestro.
Quanto accaduto oggi è un fatto senza precedenti, privo di qualsiasi logica e ragionevolezza e turba profondamente la comunità dei rifugiati politici kurdi in Italia e tutte e tutti coloro che da anni si mobilitano e manifestano a sostegno dei diritti e della libertà del popolo kurdo.
I e le partecipanti al presidio denunciano la gravità di quanto avvenuto e ribadiscono la propria determinazione a continuare a manifestare per i diritti e la libertà del popolo curdo esponendo i simboli in cui il popolo curdo si identifica e si riconosce, chiedono la restituzione delle bandiere sequestrate, nonché spiegazioni dell’inspiegabile quanto immotivato ordine del Questore di Roma.
Roma, 9 ottobre 2013
Rete italiana di solidarieta’ co n il popolo kurdo
Associazione Senzaconfine, Comunità Kurda in Italia
per contatti: ass.senzaconfine@gmail.com