[divider]30 Dicembre 2012 [/divider]Ieri migliaia di persone in tutta la Turchia sono scese in strada per commemorare 34 civili kurdi uccisi nel massacro di Roboski. I responsabili non sono ancora stati individuati nè condotti in giudizio a distanza di un anno.
Manifestazioni di protesta sono state organizzate in Kurdistan per condannare l´accaduto e per chiedere giustizia per le vittime e le loro famiglie, a cui ancora non è stato dato ascolto nè sono state rivolte scuse. La cerimonia principale in ricordo delle vittime si è tenuta nel villaggio di Roboski, bersaglio del bombardamento effettuato dall´esercito turco il 28 Dicembre 2011. Il Partito della Pace e della Democrazia (BDP), il Congresso della Società Democratica (DTK), l´Associazione per i Diritti Umani (IHD), numerosi partiti politici, sindacati, ONG ed organizzazioni studentesche si sono dirette verso il villaggio in solidarietà con le famiglie.
Anche numerose università, quali l´ ODTÜ e la Marmara di Istanbul, la Yıldız Teknik di Ankara, la Mimar Sinan di Adıyaman, quella di Siirt , Hakkari, e la Kafka hanno organizzato manifestazioni di protesta ed hanno rilasciato comunicati stampa contro il governo AKP. Il suo leader Recep Tayyip Erdoğan aveva recentemente attaccato gli studenti universitari e gli accademici che partecipavano a queste iniziative.
In numerose città sono scoppiati scontri tra la polizia ed i manifestanti: tra queste Cizre (Şırnak), dove un undicenne è stato gravemente ferito alla testa da un candelotto di gas lacrimogeno. Il minorenne è stato sottoposto ad un intervento chirurgico d´urgenza: secondo quanto riportato rischia un´emorragia cerebrale e la perdita della vista.
ANF / NEWS DESK
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