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Kurdistan

RSF sollecita indagini imparziali sull’uccisione di Kadri Bagdu

Reporter Senza Frontiere condanna fermamente l’assassinio dell’operatore dei media curdo, Kadri Bagdu, avvenuto martedì scorso mentre distribuiva i quotidiani curdi Azadiya Welat e Özgür Gundem a Seyhan, nella provincia sudorientale di Adana.

RSF ha affermato che l’uccisione mirata di Bağlu segue una settimana di scontri violenti scatenati dai combattimenti nella città curda di Kobanê e richiama le ore più buie della storia recente della Turchia.

Bagdu, 46 anni, stava distribuendo i giornali gratuitamente per strada, nel quartiere di Sakir Pasa a Seyhan quando due persone gli hanno sparato cinque volte da una moto che si è poi allontanata a forte velocità. Uno dei colpi lo ha colpito alla testa. È deceduto diverse ore dopo per le ferite riportate. Impiegato dell’agenzia di stampa Firat, Bagdu faceva quel lavoro da 17 anni.

“Porgiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e ai colleghi di Kadri Bagdu”, ha dichiarato Johann Bihr, a capo della sezione Europa orientale e Asia centrale di RSF.

“Un’indagine completa e imparziale deve essere condotta, al fine di identificare rapidamente chi ha sparato e chi ha dato l’ordine. Esortiamo le autorità e tutte le altre parti interessate a frenare la tensione crescente ed evitare che questi omicidi mirati conducano a una nuova spirale di violenza”.

RSF ha ricordato che la caduta, forse imminente, di Kobane, terza città curda della Siria, ha elettrizzato la Turchia e sta compromettendo il processo di pace tra il governo del presidente Recep Tayyip Erdogan e i ribelli del PKK. Manifestazioni di curdi, islamisti e nazionalisti in Turchia hanno portato a scontri in cui 35 persone hanno perso la vita dal 7 ottobre.

RSF ha anche ricordato che circa 20 giornalisti curdi sono stati uccisi durante gli anni Novanta, al culmine degli scontri tra il PKK e l’esercito turco. Quasi tutti questi omicidi sono ancora impuniti.

L’inizio dei colloqui di pace tra il governo e il PKK a marzo 2013 ha sollevato le speranze per la fine di un conflitto che ha ucciso più di 40.000 persone a partire dal 1984.I rappresentanti turchi di RSF prenderanno parte a una conferenza stampa organizzata dai media curdi oggi a mezzogiorno, fuori dall’ufficio di Özgür Gündem a Istanbul per protestare contro l’omicidio di Bagdu.

ANF

Source: Firat News Agency

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